aes signatum |
aes rude |
Gli antichi romani già dall’età arcaica, ai tempi dei 7 Re di Roma, avevano perfezionato le pratiche di commercio, evolvendosi dal più elementare baratto, arrivando alla compra e vendita, esattamente lo scambio di cosa contro prezzo. La più utilizzata forma di commercio era la mancipatio, un negozio formale per l’acquisto della proprietà dei beni mancipi, che prevedeva la presenza di cinque testimoni, oltre l’acquirente e il venditore, e di un libripens, cioè un portatore di bilancia. Su questa bilancia, necessariamente di bronzo, veniva pesato l’aes, ovvero il bronzo, un’unica valuta che consentisse lo scambio fra oggetti di impari valore. Il bronzo da pesare, venne successivamente qualificato come “aes rude”, per distinguerlo dall’ “aes signatum”, cioè bronzo fuso in pezzi sui quali veniva impresso un segno. Questo importante evento viene attribuito a Servio Tullio, il che dimostra come la prima forma di moneta quale il bronzo segnato sia molto antica. Il bronzo quindi non era più solo un metallo, ma una merce in sé, una moneta coniata che aveva un valore intrinseco diverso dal suo valore materiale.
Monete dell'euro |
Anche oggi le monete sono realizzate in leghe metalliche, infatti: 1,2 e 5 centesimi sono costituite in acciaio(95%) e placcate in rame(5%); quelle da 10, 20 e 50 centesimi sono di una lega color oro composta da Cu (89%), Al (5%), Zn (5%), Sn (1%); le monete di 1 e 2 euro, sono invece composte da una lega rame-nichel (parte color argento) e da una lega ottone-nichel (parte colo oro).
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